L’economia scalza di Manfred A. Max-Neef

Per l’economista e ambientalista cileno Manfred A. Max-Neef (1932-2019), “lo scopo dell’economia è servire le persone, e non far si che le persone servano l’economia“. Fondatore dell’economia “scalza”  scrisse nel 1981 il libro “From the Outside Looking In: Experiences in Barefoot Economics”

Economia scalza

Perchè il nome “economia scalza”? Era piuttosto una provocazione. Manfred raccontava di aver lavorato per circa dieci anni in zone di estrema povertà nell’America Latina. Un giorno si trovava in una comunità indigena nella sierra del Perù e c’era tanto fango perché aveva piovuto da giorni. Ad un certo punto si trovò davanti un uomo fermo con i piedi nudi nel fango.

L’economista si rese conto di non sapere cosa dire, come se non avesse un linguaggio comune, talmente diverse erano le loro vite.

“…abbiamo raggiunto un livello nella nostra evoluzione in cui conosciamo molte cose, sappiamo moltissimo, però comprendiamo molto poco. L’essenza è nel fatto che la conoscenza di per se stessa non è sufficiente, ci manca la comprensione.”  E si può solo aspirare a comprendere quello di cui si fa parte.

E’ inutile cercare di capire la povertà stando comodamente seduto in un ufficio.

“Io ho compreso la povertà quando mi recai lì; ho vissuto con loro, ho mangiato con loro e ho dormito con loro. Allora cominci a capire che in questo ambiente ci sono dei valori differenti, e  principi diversi – confrontati con quelli che esistono là da dove tu provieni e ti rendi conto che puoi apprendere cose meravigliose dalla povertà. Quello che ho imparato dai poveri supera ciò che avevo appreso all’università.”

Come ci racconta Manfred, dentro la povertà c’è molta creatività. Inoltre vi sono i contatti, la cooperazione, il mutuo aiuto e tutta una gamma di cose straordinarie che non si incontrano nella nostra società dominante che è individualista, avara, egoista. L’avarizia è il valore dominante del mondo attuale.

Crescita e sviluppo

Nel suo libro “Lo sviluppo su scala umana“, Max-Neef ribadisce la necessità di nuovi criteri economici che considerano l’essere umano nella sua interezza e non solo come consumatore.

Crescita è un’accumulazione quantitativa. Sviluppo è la liberazione delle possibilità creative. Non ha a che fare con gli oggetti o con il denaro.

Tutto il sistema vivo della natura cresce, ma a un certo punto smette di crescere pur continuando a svilupparsi. Come gli esseri umani, che smettono di crescere ma continuano a svilupparsi. Lo sviluppo, al contrario della crescita, non ha limiti.

Manfred Max-Neef è autore dell’ipotesi del limite, secondo la quale in tutta la società vi è un periodo di crescita economica –inteso convenzionalmente o no- che porta a una migliore qualità di vita ma solo fino ad un certo punto. Oltre il punto limite, se vi è ulteriore crescita, la qualità della vita inizia a deteriorarsi. Una nazione come gli Stati Uniti, ad esempio, è in “via di sottosviluppo.”

Non dobbiamo pensare che lo sviluppo sia legato esclusivamente alla crescita del PIL di una nazione, ma dobbiamo guardare alla qualità della vita.

I postulati fondamentali dell’economia scalza o su scala umana

Lo studioso ha proposto un’economia su scala umana basata su un valore fondamentale: in nessun caso un interesse economico può andare a di là del rispetto della vita.

Sono cinque i postulati di base: l’economia deve servire l’uomo e non viceversa;

lo sviluppo riguarda la persona e non gli oggetti;

la crescita è differente da sviluppo, e lo sviluppo non richiede necessariamente la crescita;

nessuna economia è possibile senza l’ecosistema;

l’economia è un sotto-sistema di un sistema più grande ma finito: la biosfera.

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Nove bisogni fondamentali dell’uomo

Ha poi identificato nove bisogni fondamentali: sussistenza, protezione, affetto, comprensione, partecipazione, tempo libero, creazione, identità ed infine il bisogno di libertà.

L’autore non si è limitato a classificarli, ma per ognuno di essi, ha creato delle “sotto categorie” che vanno ad approfondire le dimensioni: essere, avere, fare e interagire. Per fare un esempio il bisogno di Sussistenza comprende queste sottocategorie:

    • essere in salute (fisica e mentale);
    • avere cibo, rifugio, lavoro;
    • fare nutrirsi, vestirsi, lavorare;
    • interagire con il proprio ambiente di vita e sociale.

Economia e crematistica

Anche Max-Neef riprende Aristotele, nella distinzione tra Economia e crematistica. Quest’ultima era intesa come l’arte tesa alla produzione di ricchezza e di beni.

Economia significava invece amministrazione, della casa e della polis. L’uomo crea valore, produce valore e poi questo valore lo scambia. Produrre ricchezza era un’azione necessaria per il bene dell’oikos (famiglia o casa).  L’arte tecnica di guadagnare ricchezze (crema, in greco, significa “ricchezze”) veniva condannata da Aristotele se illimitata. Farlo diventare uno scopo di vita era considerato contro natura.

Se ascoltiamo Aristotele, per uscire dal caos del capitalismo sfrenato, occorre semplicemente dare delle regole e porre dei limiti alla crematistica.

Secondo Max-Neef oggi non esiste più l’economia ma solo la crematistica. Bisogna ricostruire l’economia. L’antica arte di vivere bene teneva conto dei bisogni umani, dei valori, il benessere, la sostenibilità e il bene comune.

 Max_Neef

Foto di Bennett Tobias su Unsplash