La dottrina delle segnature

La dottrina delle segnature o delle firme

Oggi vi parlerò della dottrina delle segnature (dal latino signatura, cioè “firma”. Questa dottrina ormai è considerata poco scientifica e perciò non viene presa in considerazione. Ma ha la sua importanza perché su di essa si basa gran parte della conoscenza antica sulle piante curative per l’uomo. Inoltre la dottrina delle segnature si basa sulla corrispondenza  tra macrocosmo e microcosmo. Quindi possiamo considerarla la base della fitoterapia.

corrispondenza di tutte le cose dell’Universo

Come sopra, così sotto“. Questo è uno degli assiomi alchemici più famosi. Ma è anche vero che come dentro, così fuori.

La relazione tra dentro e fuori e sopra e sotto è nota come legge di corrispondenza.

Secondo la dottrina delle Segnature, l’Universo è come una danza, una sinfonia in cui tutte le cose, visibili e invisibili, vibrano in risonanza. Ogni parte del Cosmo è uno specchio del tutto.

Plotino e la dottrina delle segnature

Questa dottrina è molto antica ed  era presente nell’antico Egitto, in India, in Cina, in Europa fino al Medioevo.

Plotino, fondatore del neoplatonismo affermava che “ogni essere che si trova nell’universo, secondo la sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell’universo stesso, col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, dà del suo e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta”.

Perciò esiste una corrispondenza tra tutte le cose, perché la Natura è un unico organismo vivente, costituito da più parti. Così è anche il corpo umano. La diversità che possiamo riscontrare è data dal fatto che queste parti svolgono funzioni diverse.

La firma su tutte le creature dell’universo

Tra gli astri e gli animali, le piante, i minerali, gli organi che compongono il corpo umano, esiste un legame. Questo è segnalato da un’impronta o “firma” (segno), che vincola tra loro le cose appartenenti alla stessa natura o che hanno le medesime funzioni.

Tutti gli esseri hanno una personalità. Ogni vegetale, come ogni essere umano, acquisisce una sua propria forma e caratteristiche che ce lo fanno classificare come una specie definita. La vita combina aspetti diversi per adattarsi meglio all’ambiente o per conquistare terreni meno popolati, il che favorisce la sperimentazione delle forme, colori e strutture diverse.

Quindi secondo questa concezione, uno dei criteri privilegiati per la scelta dei rimedi naturali è quello dell’analogia.

L’analogia è la possibilità di stabilire relazioni fra tutto ciò che vive, è la chiave di lettura di tutte le relazioni tra il cielo e la terra. La dottrina delle segnature è l’applicazione pratica di come l’uomo sia profondamente connesso a tutto ciò che lo circonda.

Quando ancora la farmacologia moderna non esisteva, i medici antichi si servivano delle piante e dei loro estratti per curare o mantenere il corpo in salute, utilizzando la Teoria delle Segnature, l’affinità tra le piante, gli astri e l’essere umano.

Paracelso riprese queste antiche conoscenze e approfondì la dottrina delle segnature. Così scrive: “Similmente non c’è nulla nell’uomo che non sia segnato al suo esterno, così che dall’esterno si può scoprire cosa c’è nell’individuo che porta il segno”.

Analogia tra le piante e il corpo umano

L’efficacia di un’erba o di una pianta, nella cura di una malattia deriva da analogia tra l’organo malato, o il sintomo, e la pianta stessa. L’analogia può prendere in considerazione la forma o il colore, la consistenza oppure le qualità energetiche. In quest’ultimo caso si prenderanno in considerazione la temperatura, il profumo o la sua capacità di adattamento, l’ambiente dove cresce.

Esempi di analogia tra le piante e gli organi umani

Prendendo in considerazione la forma, facciamo degli esempi:

La noce aperta ha una grande somiglianza con il nostro cervello, ma assomiglia molto anche all’intestino.  Studi moderni confermano che la ricchezza di minerali e omega 3 e 6 nutrono i neurotrasmettitori e alimentano il sano microbioma intestinale.

Il pomodoro  tagliato a metà presenta una cavità del tutto simile al nostro cuore umano. E qui c’è anche una analogia di colore.

Il fagiolo assomiglia al rene.

Lo zenzero ha la forma dello stomaco e infatti uno dei suoi più grandi benefici è quello di aiutare la digestione.

I semi del melograno son collegati ai denti, le foglie di fico alle mani.

I gambi di sedano ricordano le ossa. Tra le varie cose, il sedano contiene silicio, che stimola la produzione di calcio e magnesio. Il silicio favorisce la mineralizzazione delle ossa e facilita la produzione di collagene.

L’equiseto ricordando una coda di cavallo è utile per i capelli o per le ossa, in quanto il suo fusto è simile a una colonna vertebrale.

Gli alveoli polmonari assomigliano a grappoli d’uva e infatti studi moderni confermano i benefici dell’uva sui polmoni.

La morfologia e la consistenza delle foglie di salvia ricordano la lingua umana. La tradizione infatti consiglia i decotti di salvia per i problemi relativi al cavo orale. Le moderne ricerche hanno evidenziato le sue qualità antisettiche e antibatteriche. Infatti è in grado di lenire le gengive infiammate e le lesioni delle mucose, oltre a migliorare l’alito e sbiancare i denti.

La regola dell’analogia veniva applicata considerando anche le forme e le funzioni del fastidio, non solo dell’organo ammalato: le radici nodose di certe piante ad esempio, venivano usate per curare le varie protuberanze della pelle; mentre per tutti i dolori pungenti come quelli reumatici era usato il rosmarino e altre piante con foglie appuntite.

Per gli anziani affetti da tremore, Paracelso era solito somministrare del pioppo nero, poiché il tremore dei piccoli rami di questo albero mima lo stesso tremore di questi pazienti.

Analogie per colore

La vite rossa è un esempio in cui possiamo riconoscere sia una segnatura per forma che per colore. Il colore rosso delle foglie della pianta ricorda infatti il sangue, mentre le sue nervature richiamano i vasi sanguigni. Le foglie di vite rossa contengono effettivamente principi attivi antiossidanti e vaso protettori, e viene utilizzata per proteggere e migliorare la circolazione.

I petali delle rose rosse servivano per regolarizzare i flussi di sangue, mentre lo zafferano veniva impiegato per i problemi della bile. Piante con fiori gialli, come la calendula, servivano a curare l’ittero. I petali dell’iris erano comunemente usati come poltiglia in caso di contusioni.

Relazione tra piante e pianeti

Secondo l’antica dottrina alchemica e astrologica, ognuno dei 7 corpi astrali allora conosciuti, inclusi il Sole e la Luna, possedeva una qualità, una virtù specificaAttraverso dei segni era possibile riconoscere la corrispondenza terrestre di un corpo celeste.

In questo modo gli influssi planetari governano organi specifici del corpo umano in quanto ogni parte anatomica del corpo umano è in relazione ad un segno zodiacale e di conseguenza ad un pianeta.

Lo schema dell’Uomo Zodiacale infatti considerava il corpo umano come una replica in miniatura del sistema solare.

Per fare un esempio il Sole è in relazione con il Cuore dell’uomo, con la sua personalità e carattere. E’ l’espressione del principio maschile, generatore del ritmo vitale. Il suo elemento terrestre è il fuoco.

Le piante corrispondenti sono quelle con i fiori gialli (calendula, iperico, tarassaco) , che seguono la direzione del sole, come il girasole, e con le foglie a forma di cuore.

Relazione tra pianeti, metalli, piante e organi

Marsilio Ficino (1433-1499) con la sua opera De vita,  affermava che ogni sostanza animale, vegetale e minerale soggiace all’influsso di un particolare pianeta o costellazione e ne riassume in sé le virtù. Ricordate…”Come in cielo così in terra”.

I medici quindi utilizzavano queste corrispondenze per poter trasferire i benefici influssi dei pianeti nella loro forma terrestre, cioè le piante, allo scopo di ristabilire e mantenere la salute.

Per questo motivo i primi medici della storia furono proprio gli astrologi.

Nel XVII secolo, il medico, botanico e astrologo inglese Nicholas Culpeper pubblicò due libri, “The English Physician” e “Complete Herbal” che contengono una vasta conoscenza di erboristeria e farmaceutica.

Astrological Judgement of Diseases from the Decumbiture of the Sick “(1655) è uno dei più dettagliati documenti dell’astrologia medica nell’Europa del tempo.

Culpeper trascorse la maggior parte della sua vita in Inghilterra all’aria aperta catalogando centinaia di erbe medicinali.

Fonti:

Herbalacademy

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