Economia del bene comune: un nuovo modello economico

Economia del bene comune

Ormai sembra chiaro che l’economia del futuro immediato non possa che essere etica e sostenibile, e perseguire il bene comune.

Alla ricerca del bene comune

Jean Tirole, (1953) economista francese premio Nobel nel 2014, nel suo libro “Economia del bene comune” già si chiedeva:

Dopo la caduta del Muro di Berlino e il fallimento del socialismo reale e della pianificazione statale centralizzata, l’economia capitalistica di mercato è diventata il modello dominante, se non esclusivo, di organizzazione delle società contemporanee.

Ma, come dimostra la crisi finanziaria globale che da circa un decennio ha drammaticamente peggiorato le condizioni di vita di milioni di persone, la prevalenza del profitto e dell’interesse privato sembra disegnare scenari molto diversi da quello di una comunità fondata sul principio della pari dignità dei cittadini e sul patto sociale della riduzione delle ineguaglianze.

Che fine ha fatto, in questi ultimi decenni, la ricerca del bene comune, che dovrebbe essere il compito e il fine di una società giusta?

Sembrano problemi insormontabili, ma le soluzioni, sostiene con forza Tirole, esistono.

Il bene comune

Christian Felber, storico e scrittore austriaco di Salisburgo, ma anche ottimo ballerino, è tra i primi fondatori del movimento “Economia del Bene Comune”.

Con l’attuale sistema capitalistico estremo si persegue l’esclusivo guadagno individuale senza tenere conto del benessere né degli altri né dell’ambiente circostante. Il denaro è diventato un fine in sé stesso piuttosto che un mezzo per ciò che conta davvero: “una buona vita per tutti”

Che cosa è il bene Comune?

Il bene comune è una visione di benessere e prosperità per le generazioni presenti e future raggiungibile nella misura in cui l’interesse collettivo è anteposto a quello individuale.

Il movimento internazionale per l’Economia del Bene Comune (EBC)

Economia del Bene Comune è un movimento internazionale che propone un modello socio-economico etico in cui l’economia mette al centro il benessere delle persone e del pianeta. Il benessere si basa su cinque valori fondamentali orientati al bene comune:

Dignità umana – Solidarietà- Giustizia sociale – Eco-sostenibilità – Trasparenza e condivisione democratica.

L’economia serve il bene comune e non la semplice accumulazione di denaro e capitale.

Il legittimo profitto è vincolato a un impatto positivo su aspetti quali ambiente, società, democrazia, relazioni di genere e dignità umana.

Non è consentito guadagnare e al tempo stesso danneggiare la comunità.

Per impedirlo è stato elaborato uno strumento, il bilancio del bene comune.

Si basa su una ventina di indicatori non strettamente economici come sostenibilità ambientale, trasparenza e condivisione delle decisioni. In seguito viene sottoposto a consulenti esterni. Questo documento misura in maniera chiara, replicabile e comparabile l’impatto dell’azienda sul territorio, sull’ambiente e sulle persone.

L’etichetta della sostenibilità viene posta su qualsiasi prodotto, e riporta in maniera chiara l’impatto etico e ambientale dell’azienda produttrice.

Il modello premia chi gestisce la propria attività in maniera virtuosa. «Migliori sono i risultati del bilancio del bene comune, maggiori sono i vantaggi economici per l’azienda: paga meno tasse, ha la precedenza nei finanziamenti pubblici o comunque gode di un trattamento privilegiato».

La crisi come opportunità

L’attuale crisi Covid-19 è vissuta dal movimento EBC come l’opportunità di guidare la transizione dall’attuale modello economico verso un nuovo modello.

L’attuale modello ha finito il suo tempo, e deve essere cambiato perché così com’è  contribuisce al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità̀ e alle disuguaglianze sociali. Il nuovo modello che sta per nascere deve essere innanzitutto etico e sostenibile.

L’economia del bene comune nel mondo e in Italia

Il movimento internazionale è organizzato in reti nazionali attualmente distribuite in ventisei stati. Coinvolge migliaia di persone, oltre cento gruppi regionali attivi in tutto il mondo e tavoli di lavoro transnazionali.

Un numero sempre maggiore di imprese private, istituzioni educative ed istituzioni pubbliche, ormai ha messo in atto questo modello di business responsabile.

C’è una buona notizia, che in Italia e in particolare in Alto Adige, oltre cento aziende sostengono l’economia del bene comune. Numerose scuole hanno integrato i piani di studi divulgando l’economia del bene comune. Alcuni comuni hanno iniziato a studiare e adoperare il modello. In collaborazione con le Università, EBC sta attualmente elaborando un indicatore regionale del Bene Comune.

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Foto di Henning Westerkamp da Pixabay