Antropocene: cosa resterà tra milioni di anni?

Che cosa si intende per antropocene?

Antropocene è un neologismo coniato nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen. Il termine deriva dal greco antropos, uomo, e koinos, recente, da cui deriva il suffisso cene, frequente in italiano per identificare le ere geologiche.
Antropocene definisce l’epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all’aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera.

Ere periodi e epoche geologiche

I quattro miliardi e mezzo della storia geologica della Terra sono divisi in eoni, che si suddividono poi ulteriormente in ere, periodi ed epoche.
L’epoca in cui viviamo si chiama Olocene, ed è l’ultima parte del periodo Quaternario dell’era Cenozoica. L’Olocene è iniziato al termine dell’ultima fase glaciale della Terra, nota anche come glaciazione di Würm, circa 11.500 anni fa.
All’interno dell’Olocene si è svolto l’intero sviluppo storico della civiltà umana, che nel senso comune inizia con la scoperta dell’agricoltura, circa 10.000 anni fa.
L’AWG, Antropocene Working Group, il team composto da 34 scienziati e presieduto da Jan Zalasiewicz dell’Università di Leicester, ha confermato la nuova epoca, l’Antropocene. Il gruppo ha trascorso un decennio a esaminare le prove per accertare che l’Antropocene fosse un concetto geologicamente valido.

L’inizio della nuova epoca potrebbe coincidere con la metà del 1900. Da quel momento è possibile individuare nelle rocce la presenza di radionuclidi provenienti dalla detonazione della prima bomba atomica della storia.
Altri scienziati concordano con l’AWG nel localizzare la data d’inizio della nuova epoca attorno alla metà del XX secolo, non tanto per la fissione dell’atomo quanto per l’inizio della fase storica caratterizzata da un’esponenziale crescita demografica e dell’abnorme aumento nell’utilizzo di combustibili fossili.

L’Uomo è una forza geologica

L’uomo è diventato una forza geologica in grado di modificare i sistemi del pianeta.
Gli scienziati hanno dato alla nuova epoca l’evocativo nome di Antropocene poiché siamo proprio noi umani, gli anthropoi,  i responsabili di questa nuova “epoca geologica”.

Nei nostri cieli l’anidride carbonica e il metano hanno raggiunto la più alta concentrazione degli ultimi 65 milioni di anni.
Si è modificato il ciclo del carbonio, il ciclo del fosforo e quello dell’azoto, che infatti ha raggiunto la più alta quantità mai registrata nel suolo della Terra negli ultimi 2,5 miliardi di anni.
Il segno più evidente del nostro passaggio come essere umani sulla terra è quello lasciato dal cambiamento climatico di origine antropica.

Cosa resterà dell’Antropocene

Alle epoche geologiche viene dato un nome non solo in base agli eventi che le hanno causate, ma anche in base ai fossili e alle tracce indelebili dei fenomeni più importanti che si sono verificati durante il loro corso.
Frammenti di plastica, alluminio e altre leghe metalliche potrebbero conservarsi come fossili per diversi milioni di anni, solo se in condizioni particolari. Tuttavia, la normale degradazione del più duraturo fra questi materiali avviene nel giro di appena un migliaio di anni.
Lo iodio-129, il più longevo frutto della fissione nucleare, ha un tempo di dimezzamento di 16 milioni di anni. Per questo si è pensato di definirlo marcatore chimico d’eccellenza dell’Antropocene.

Ma anche lo iodio-129, qualora fosse rilevabile nei fossili, trascorso questo periodo sparirebbe dalla faccia della Terra.
Se tra milioni di anni spariranno le tracce dei materiali, rimarrà tuttavia, su un sedimento sottilissimo accumulatosi in poche migliaia di anni, il segno indelebile di una brusca alterazione nel ciclo del carbonio, causato dalle emissioni di gas serra generate dalla combustione di fonti di energia non rinnovabili come il carbone e il petrolio.

 

fonti:
https://www.am.pictet/it/blog/articoli/sviluppo-sostenibile/antropocene-benvenuti-nell-era-dell-umanita-che-domina-la-natura

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