Programma LIFE dell’EU

Programma LIFE per finanziare progetti a favore dell’ambiente

Il programma LIFE è lo strumento finanziario dell’UE per i progetti a favore dell’ambiente, la protezione della natura e l’azione per il clima. Sin dal 1992 ha cofinanziato più di 4500 progetti in tutta l’Unione e nei paesi terzi. Il programma LIFE, la cui dotazione finanziaria per il periodo 2014–2020 è fissata a 3,4 miliardi di EUR a prezzi correnti, comprende anche diversi sottoprogramma.
Questo programma contribuirà allo sviluppo sostenibile e al raggiungimento degli obiettivi della Strategia europea 2020. Finanzierà anche il 7° Programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente che guiderà la politica sull’ambiente fino al 2020.

Aree di intervento del Programma LIFE

Le aree prioritarie del programma sono tre. Ambiente e efficienza delle risorse; natura e biodiversità; amministrazione delle azioni sull’ambiente e informazione.

Il programma è aperto ai partecipanti di nazioni non UE e a cooperazioni con organizzazioni internazionali.

Progetti co-finanziati

Alla data del 21 settembre 2017 la Commissione Europea ha ricevuto 629 proposte di progetti per la protezione dell’ambiente e del clima attraverso il programma LIFE.

Le proposte vengono da tutti i 28 stati membri dell’Europa. Sono stati richiesti più di 1 miliardo di fondi europei, 4 volte il budget disponibile, che è 254 milioni di euro.

507 dei nuovi progetti proposti si focalizzano sulla conservazione della natura e il settore ambientale. 122 progetti invece riguardano i cambiamenti climatici.

Più di 3100 organizzazioni sparse nei 28 stati membri hanno fatto richiesta di fondi del programma LIFE. La maggioranza di queste organizzazioni sono enti privati, cioè organizzazioni non governative e aziende. Il rimanente è costituito da istituzioni pubbliche. Circa il 18% di tutti i partecipanti sono imprese di piccole e medie dimensioni.

L’ 88% delle proposte è stato inoltrato da diversi partners consorziati, spesso di nazioni differenti.

I progetti in Italia

Sin dal lancio del programma LIFE da parte della Commissione Europea nel 1992, sono stati co-finanziati 795 progetti in Italia. Di questi, 477 sono incentrati su innovazione ambientale, 280 sulla conservazione della natura e biodiversità, 17 su informazione e comunicazione e 2 sono organizzazioni non governative.

Mentre per quanto riguarda il nuovo programma LIFE 2014-2020 sono stati finanziati dall’EU in Italia diversi progetti, tra cui 8 progetti per l’adattamento ai cambiamenti climatici. In tutto sono stati investiti 1,2 miliardi di euro di cui 570 milioni sono stati dati dall’EU.

Nuovi Fondi di finaziamento

Dal 2014 il progetto LIFE tradizionale è stato accompagnato da nuovi sottoprogramma e da due nuovi strumenti finanziari.

Il Fondo di finanziamento del capitale naturale (NCFF) è stato ideato al fine di raggiungere gli obiettivi del Programma LIFE, in particolare nelle aree prioritarie di intervento natura e biodiversità e adattamento ai cambiamenti climatici.

Finanziato dalla Banca europea per gli investimenti, il fondo fornirà soluzioni finanziarie innovative a sostegno di progetti che possono generare entrate o risparmio di costi, promozione della conservazione, gestione e valorizzazione del capitale naturale. Gli strumenti finanziari saranno integrati da assistenza tecnica per il sostegno alla preparazione dei progetti, alla loro attuazione e monitoraggio.

Il Private Finance for Energy Efficiency (PF4EE) invece  finanzierà progetti incentrati sull’efficienza energetica.

Sottoprogrammi LIFE

Ci sono diversi sottoprogrammi del Programma LIFE tradizionale.

  •  Natura e Biodiversità. Co-finanzierà progetti che contribuiranno all’attuazione delle direttive Habitat e Uccelli e della strategia dell’UE in materia di biodiversità fino al 2020.
  • Ambiente ed Efficienza delle Risorse,  invece, riguarda azioni in cinque aree tematiche: aria, ambiente e salute, uso efficiente delle risorse, rifiuti e acqua.
  • Governance dell’Ambiente e Informazione in materia di ambiente si occuperà di accrescere la consapevolezza circa le questioni ambientali.
  • Mitigazione dei cambiamenti climatici. Le sovvenzioni sono concesse a progetti relativi alle migliori pratiche e a progetti pilota e dimostrativi in tre settori tematici: energia, industria e agricoltura/silvicoltura/uso del suolo.
  • Adattamento ai cambiamenti climatici. Queste sovvenzioni sono concesse a progetti relativi a cinque aree tematiche: agricoltura/silvicoltura/turismo, adattamento in zone insulari/montane, adattamento/pianificazione urbanistica, valutazione delle vulnerabilità/strategie di adattamento, acqua.

Progetti premiati

Tra gli esempi di progetti premiati nel 2016 figurano i nuovi camion elettrici a idrogeno a risparmio energetico per la raccolta dei rifiuti in Belgio, nuove tecnologie per ridurre i rischi sanitari dei fanghi nelle acque reflue applicate per la prima volta in Italia e un progetto per aiutare i comuni greci, tra cui Olimpia, ad aumentare i tassi di riciclo.

Ministero dell’ambiente Call for proposals 2017

http://www.minambiente.it/pagina/call-2017

Progetti di restauro ecologico

il programma LIFE finanzia tra l’altro dei progetti di restauro ecologico, cioè per ripristinare gli habitat naturali e reintrodurre in essi le specie che ne facevano parte prima che l’uomo ne causasse il rischio di estinzione.

Il conservazionismo

Il conservazionismo  è l’ideologia che auspica il mantenimento della qualità di un determinato ambiente e delle risorse naturali, degli ecosistemi e della biodiversità.

I conservazionisti promuovono la protezione di tutte le specie animali e vegetali tipiche di un ecosistema, e della natura in generale, aspirando quindi alla preservazione della biodiversità.

I progetti finanziati da LIFE

I conservazionisti stanno imparando a ripristinare gli habitat reintroducendo delle specie che una volta vivevano in quell’ambiente. Alcuni interventi stanno già mostrando risultati.

In un meeting svoltosi a Meise, in Belgio, sul tema “Reintroduzione delle specie: uno strumento per il ripristino degli habitat”  gli scienziati e le ONG che lavorano sui progetti di restauro finanziati dall’UE si sono scambiati idee e suggerimenti.

Il dottor Joachim Mergeay dell’Istituto di ricerca per la natura e la foresta a Bruxelles, in Belgio, spiega che negli ultimi decenni gli sforzi per ridurre al minimo l’intervento degli esseri umani sull’ambiente hanno lasciato il posto ad un approccio più proattivo. Ora gli scienziati si concentrano invece sulla promozione della biodiversità.

Questo cambiamento di tattiche si è reso necessario perché il semplice tentativo si conservare un ecosistema non è abbastanza per la sua sicurezza. Molte specie anche se protette continuano a scomparire. Se le nazioni vogliono rispettare gli impegni di conservazione, devono aumentare gli sforzi e ripristinare una parte della biodiversità che si va perdendo.

Restauro ecologico

Il restauro ecologico è il processo di assistenza al ristabilimento di un ecosistema che è stato
degradato, danneggiato o distrutto. Il restauro ecologico integra la conservazione «passiva»
degli ecosistemi attraverso interventi attivi idonei a riparare o ricreare ecosistemi degradati o distrutti.

Il dottor Sandrine Godefroid, che lavora a Botanical Garden Meise, ha dichiarato che ogni habitat rappresenta un enigma unico. I risultati del restauro ecologico rimangono incerti fino al test finale. Alcune specie richiedono decenni per tornare nei luoghi restaurati, altri ritornano ma non restano. Per esempio ha mostrato che in molti progetti le piante reintrodotte presentano tassi di sopravvivenza sorprendentemente bassi.

Il trattamento dei nutrienti del suolo

Una sfida in cui gli habitat ripristinati stanno facendo progressi è il trattamento della alta concentrazione di nutrienti nei terreni moderni.

I fertilizzanti industriali hanno saturato i terreni con fosforo e azoto in tutta l’Europa. Questa è una buona notizia per la vegetazione in rapida crescita come le ortiche e i rovi, ma si sta dimostrando letale per i fiori più belli come le orchidee. Prima che molte piante in via di estinzione abbiano il tempo di germogliare e ottenere un punto di appoggio negli ecosistemi ripristinati, la terra è spesso ricoperta dalle erbacce.

Il lavoro di conservazione finanziato da LIFE ha esplorato diverse soluzioni. Tra queste il progetto Healthy Heath 2008 ha mobilitato migliaia di autocarri da trasporto per rimuovere il terreno di superficie su interi siti di restauro. Il dottor Rudy Van Diggelen dell’Università di Anversa in Belgio afferma che questo è stato un buon inizio ma per arrivare al successo sono necessari ulteriori inerventi. “Se si toglie il suolo,  si rimuove tutto quello che c’è in esso “, ha detto il dottor Van Diggelen. “Ancora dobbiamo scoprire quali piante, animali e microbi permettono ai diversi ecosistemi di sopravvivere”. La sua esperienza lo ha portato ad affermare che ciò che determina la crescita di una brughiera, di un prato o di una foresta dipende dalle specie che vi si stabiliscono. L’erba falciata e i trucioli di legno possono favorire una gamma di specie diverse.

Un altro progetto finanziato da LIFE ha persino dissotterrato e spedito interi lotti di terreno nei Paesi Bassi per mantenere gli stessi microbi del suolo. Al termine di questa preparazione gli ambientalisti affrontano la delicata scelta di consentire alle specie in via di estinzione di ritornare gradualmente ai siti ripristinati o di impiantarle lì con forza.

Conservazione o restauro ecologico?

Questa ultima scelta è la più controversa. C’è negli ambientalisti un’avversione viscerale per ingegnerizzare artificialmente gli ambienti naturali. Ma il rischio dell’estinzione delle specie è alto. Non si può aspettare che gli habitat si ripopolino in modo naturale. Gli habitat frammentati stanno uccidendo le specie.

Per questo motivo una comunità sempre crescente di conservazionisti ritiene che il modo più efficace di proteggere la natura sia trasportare piante e animali in via di estinzione negli habitat restaurati.

Foto di Joel santana Joelfotos da Pixabay

Source:

http://ec.europa.eu/environment/life/